A Burgio era  ricca e diffusa la produzione di mattoni e pannelli devozionali che ornavano le facciate delle case, probabilmente per segnare la proprietà dei beni immobili o il percorso della processione lungo le vie del paese, ancora oggi visibili ed esistenti in numero maggiore in collezioni private.  I temi ricorrenti  sono esclusivamente religiosi, come gli emblemi di confraternite, le raffigurazioni di  Santi ed angeli, la Sacra Famiglia.
L’insegna della Confraternita del SS. Sacramento,  istituita intorno al 1560, con finalità assistenziali e di culto legato al Corpus Domini è la più diffusa e raffigura un ostensorio circondato da angeli oranti arricchito da baldacchini, ceri, anime purganti ed alcune volte sono presenti le date o le iscrizioni con i nomi dei committenti.
Un consistente numero di mattoni murali propone temi mariani molto richiesti dai devoti, come l’ Immacolata, che ripropone in chiave popolare le tela secentesca conservata nel Convento dei Cappuccini, l’ Addolorata, la Madonna del Soccorso con in mano la mazza e la Madonna del Carmelo che porge il rosario a San Domenico.
Il tema della Sacra Famiglia, caro soprattutto ai ceramisti dell’Ottocento, presenta San Giuseppe e Maria che tengono per mano Gesù Bambino, spesso arricchito dalla presenza dalla colomba dello Spirito Santo e dal Padre Eterno. L’iconografia  riproduce il gruppo ligneo del XVII secolo conservato nella chiesa di San Giuseppe.
Particolarmente interessante è il pannello della Crocifissione, datato 1763, sito in Piazza della Vittoria, unico superstite della Via Crucis, probabilmente opera del noto maiolicaro Antonino Perricone, che si ispira al venerato Crocifisso ligneo preveniente dal Monastero di Rifesi.
Varia è la produzione di numerosi pannelli dedicati ai santi: Sant’Antonio, Sant’Adriano, San Michele e soprattutto  San Vito con i cani, patrono della città,  su modello dell’opera marmorea di Antonello Gagini del 1522, esposta nella chiesa omonima.
Diffusa soprattutto nell’Ottocento era anche la produzione di piccole statuine fittili a carattere sacro o presepiale, realizzate a mano o a stampo, dipinte con  vivaci colori. Uno degli artigiani specializzato nella realizzazione di questi manufatti era Michele Colletti, che riproduceva la statue dei santi esposte nelle chiese e particolarmente venerate dai devoti del luogo.